Chi tollera i rumori è già cadavere.— Guido Ceronetti
Chi tollera i rumori è già cadavere.
A chi non capisce l'allusione è inutile fornire la spiegazione.
Solo un vero vegetariano è capace di vedere le sardine come cadaveri e la loro scatola come una "bara di latta"; un mangiatore di carne neanche se lo chiudono nel frigorifero di una macelleria avrà la sensazione di coabitare con dei cadaveri squartati.
Uno dei mali provocati dall'allungamento artificiale della vita è che molti, vogliosi di mettere fine ai loro giorni, sono costretti a rimandare l'atto liberatore perché i loro vecchi, a cui non possono infliggere il dolore del proprio suicidio, sono ancora vivi.
Un segno di vecchiaia è l'inettitudine a creare aforismi. A settanta e oltre la natura ti ha già dato per morto, ti dà alle pale e agli angeli della reincarnazione. L'aforisma è un'illuminazione spermatica metafisica, tra i quaranta e i cinquanta è la sua età ideale.
Non c'è né vera compassione né vera tenerezza senza alimentazione rigorosamente vegetariana.
Rispetto solo coloro che mi resistono, ma non posso tollerarli.
La tolleranza perde l'aureola se premia la mediocrità.
Devi essere in grado di tollerare ciò che non ti è necessariamente gradito; in tal modo sarai libero.
La tolleranza diventa un crimine quando si applica al male.
La forza e la tolleranza sono compagne.
Ogni errore di opinione può essere tollerato quando si dà alla ragione la libertà di combatterlo.
Sviluppando più tolleranza e pazienza, sarà più facile che si sviluppi la vostra capacità d'essere compassionevoli e, quindi, altruisti.
Bisogna tollerare le nostre imperfezioni, non già amarle o accarezzarle.
Non vi è nulla di più difficile da tollerare che se stessi.
Il messaggio di tolleranza verso l'altro non dev'essere tradotto in un messaggio di intolleranza verso la propria identità.