Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice.

Charles Baudelaire
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La nostra interpretazione

L’amore viene descritto come un’esperienza che porta con sé una sorta di colpa inevitabile, quasi fosse un crimine che richiede sempre la partecipazione di almeno due persone. Non si tratta solo di un sentimento elevato o romantico, ma di un gioco di complicità dove nessuno è completamente innocente. Chi ama trascina con sé l’altro in una dinamica intensa, fatta di desiderio, dipendenza, promesse implicite e possibili delusioni. La noia richiamata non è banalmente la mancanza di emozione, ma il carattere ineluttabile di questa condizione: non si può amare senza coinvolgere qualcun altro nelle proprie passioni, fragilità, ossessioni. L’altra persona diventa testimone e insieme complice degli eccessi, delle bugie, delle illusioni, delle piccole crudeltà che spesso accompagnano i rapporti profondi. Esiste una responsabilità condivisa, un legame in cui entrambi partecipano tanto alle gioie quanto ai lati più oscuri, e proprio questa necessaria corresponsabilità può generare un senso di fatica, di ripetizione e di disincanto. L’amore non è solo luce, ma anche un patto segreto, un’alleanza in cui ci si espone al rischio di ferire e di essere feriti, senza poter restare davvero esterni o estranei a ciò che accade.

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