Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti.
La stupidità è spesso ornamento della bellezza: dà agli occhi quella limpidezza tetra degli stagni nerastri e la calma oleosa dei mari tropicali.
Il mondo gira solo per ignoranza.
Non disprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità di ognuno è il suo genio.
L'inclinazione frenetica dell'uomo per tutte le sostanze, salutari o rischiose, che esaltano la sua personalità, testimonia della sua grandezza. Perché aspira sempre a riaccendere le proprie speranze e a elevarsi verso l'infinito. Ma bisogna vedere i risultati.
Quest'orrore della solitudine, questo bisogno di dimenticare il proprio io nella carne esteriore, l'uomo lo chiama nobilmente bisogno d'amare.
La seduzione: lo sforzo che l'uomo fa per ottenere da una donna ciò che lei ha già deciso di concedergli.
L'imbecillità rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti imbecilli in giro non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perché un imbecille è molto più pericoloso di un mascalzone.
La grande seduttrice fa sentire l'uomo importante, desiderabile, unico. Ma non basta. Lo stimola con l'abbigliamento, i gesti e il sottile gioco dello scoprirsi e del coprirsi. Poiché l'erotismo maschile è visivo, più che comunicargli emozioni, gli evoca immagini.
L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno.
Non sono mai stata sedotta da un uomo, ho sempre sedotto. Io lo scelgo, io lo lascio.
Non fate andare avanti e indietro un asparago nella vostra bocca, facendo gli occhi dolci al giovane che volete sedurre.
Sedurre è come scrivere una bella canzone, tutto tecnica e ritmo, tecnica e ritmo. Il talento dell'ironia è una freccia supplementare che non sempre potete avere al vostro arco.
L'uomo sul momento non se ne accorge neanche e non sospetta ma lei sì e in quel momento stesso sale invincibile sul trono, incominciando il delizioso gioco di farlo impazzire.
Maledetto il pensier che ti donai; Maledette le tracce, e la scaltrita Sembianza, onde sedurre io mi lasciai; Maledetta l'infausta ombra romita Conscia de' miei trionfi, e della spene Lungo tempo felice, e poi tradita.
Ma perché lasciarmi sedurre da visioni lontane? Che il vento gema e mormori il flutto; indietro, indietro, o miei tristi pensieri! Io voglio sognare e non piangere!