Anche un pochino di vita ti è cara, quando sei alla fine della vita.
Rubinetti che gocciolano, scoregge di passione, pneumatici bucati sono tutte cose più tristi della morte.
Lo spirito, o alle stelle o giù ai calcagni. Non c'era via di mezzo.
La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento.
Tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve.
L'esistenza era non solo assurda, era un duro lavoro, puramente e semplicemente. Pensate quante volte vi infilate la biancheria intima, in tutta la vita. Era spaventoso, era disgustoso, era stupido.
Chi ama la vita deve forse amare il suo gioco di incastri, entusiasmarsi non solo per il viaggio verso isole lontane, ma anche per la trafila burocratica relativa al rinnovo del passaporto.
Che rimpianto, pensare che serve una vita per imparare a vivere una vita.
La vita è tale negozio che non ci si fa mai guadagno che non sia accompagnato da perdita.
La vita dell'uomo colto dovrebbe alternarsi fra musica e non musica, come fra sonno e veglia.
La vita è una malattia sessualmente trasmissibile.
La vita fugge e non s'arresta un'ora, e la morte vien dietro a gran giornate, e le cose presenti e le passate mi danno guerra, e le future ancora.
Contessa, che è mai la vita? è l'ombra d'un sogno fuggente.
Morire non è nulla; non vivere è spaventoso.
Il problema nella letteratura come nella vita è che uno finisce sempre per diventare uno stronzo.
Non sappiamo quali saranno i giorni che cambieranno la nostra vita. Probabilmente è meglio così.