Ci si può domandare: cosa sarebbe l'uomo senza gli animali? Ma non il contrario: cosa sarebbero gli animali senza l'uomo?
Se non si può pensare completamente un pensiero, a uno pare di perdere una parte del suo io, anzi quasi, come se fosse intimamente legato in qualche posto e se ne fosse tentato invano di liberare. Ogni pensiero è un possesso che bisogna conquistare all'universo, alla potenza che lo tiene stretto.
Grande idea quella della religione cattolica che gli uomini importanti siano qualcosa agli occhi della divinità, e possano influirvi con la mediazione.
Si può passeggiare con una pistola carica, si può passeggiare con una pistola scarica, ma non si può passeggiare con una pistola che non si sa se sia carica o scarica.
Alcune persone credono in un Dio, in un'immortalità perché non s'attentano d'opporsi a un'idea così terribile.
Se alcuni fossero stati già creati, avrebbero impartito consigli a Dio per la creazione.
Si ha pietà di un peccatore, di un malfattore, ma non di un innocente e fedele animale che spesso procura il pane al suo padrone e non riceve che misero foraggio. «Aver pietà»! Non già pietà, ma giustizia si deve all'animale!
È più importante impedire ad un animale di soffrire, piuttosto che restare seduti a contemplare i mali dell'universo pregando in compagnia dei sacerdoti.
Rifiutando il concetto di schiavitù umana si arriva, per onestà intellettuale, ad ammettere anche l'ingiustizia della schiavitù nei riguardi degli animali.
Nel cristianesimo, invece, l'animale è una cosa; un semplice oggetto da sfruttare, allevare, cacciare e mangiare, l'uomo è il nemico mortale dell'animale, il suo diavolo.
Due cose mi sorprendono: l'intelligenza delle bestie e la bestialità degli uomini.
Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te vale anche per gli animali.
Gli animali sono la parte più piccola della creazione divina, ma noi un giorno li rivedremo nel mistero di Cristo.
L'amore per l'uomo non esclude quello per gli animali, e viceversa, perché l'amore non è mai fonte di separazione né di giudizio. Chi ama, ama e basta. Chi ama e separa, non ha mai iniziato a farlo.
Anche gli animali sono creature di Dio, che nella loro muta sofferenza sono un segno dell'impronta universale del peccato e della universale attesa della redenzione.
Non solo gli uomini, ma anche gli animali nella vecchiaia diventano più buoni.
Tutti gli animali, asini compresi, fanno quello che Venere comanda, però hanno il buon gusto di non parlarne. L'animale uomo, invece, ci scrive sopra montagne di romanzi.
Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili.
Due cose mi hanno sempre sorpreso: l'intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini.
Quattro zampe buono, due zampe cattivo.
Il nostro amore per gli animali si misura dai sacrifici che siamo pronti a fare per loro.
Non c''è una differenza biologica tra animali. Perché allora ci fa orrore il pensiero di mangiare il nostro cane, ma massacriamo a ogni Pasqua centinaia di agnelli per fare festa?
Gli animali non solo provano affetto, ma desiderano essere amati.
Una gallina è soltanto il modo per un uovo di fare un altro uovo.
Un cane ti lusinga, ma sei tu a dover lusingare un gatto.
Per la maggior parte degli esseri umani, specie quelli che vivono nelle moderne comunità urbane e suburbane, la più diretta forma di contatto con gli animali non umani si verifica all'ora dei pasti: noi li mangiamo.
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