Le vite degli uomini, quando incominciano storte, nemmeno Dio le raddrizza.
Sul comodino ho "Cazzi e Canguri" di Aldo Busi. L'unico problema è che non l'ho ancora letto perché mi è venuto un dubbio: non so quale dei due soggetti del titolo mi attiri di più.
Io non ho un centro, non ho certezze, non ho equilibrio, non so difendermi, ho solo la forza che mi viene da tutto quello a cui sono sopravvissuta. E la paura, costante.
Io prendo sul serio solo le cose negative minimizzando o ignorando quelle positive, come se fossi affetta da una strana miopia e riuscissi a mettere a fuoco solo ciò che è brutto. Come se fosse vero e reale solo quel che fa soffrire, e il resto scontato o inutile.
Milano è come me, va di fretta e cerca di fare tutto meglio che può, nonostante se stessa.
Pensa a chi vuoi, giovani, vecchi, uomini maturi: li troverai ugualmente timorosi della morte, ugualmente ignari della vita.
Forse la vita alle volte ti gira in un modo che non c'è proprio più niente da dire.
Se l'uomo scoprisse la verità non ci sarebbe più vita sulla terra: tutti si ammazzerebbero, se sapessero che la vita è un gioco nel quale nessuno vince.
Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta.
La vita umana non si identifica con la luce del sole, come avevano cantato i poeti latini e greci, ma con l'attesa della luce di Dio: «Questa è la Luce, è l'unica Luce, e un'unica cosa sono coloro che la vedono e la amano».
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
La vita è una cosa spiacevole, e io mi sono proposto di passare la mia vita a rifletterci sopra.
Tutta la vita è fatta solo di ripetizione.
Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede. In un attimo, non si sa il perché, non si sa come, qualcosa si rompe una diga fra due acque. E due sorti si mescolano, si confondono, e precipitano.
La vita di una persona consiste in un insieme di avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.