Dobbiamo davvero credere che ogni paese abbia il governo che si merita?
È dai falliti e dagli sconfitti di una civiltà che se ne possono meglio giudicare le debolezze.
Le cose non accadono sempre per imitazione generata dal desiderio di essere tutti uguali? È su questo che si basano i processi sociali, lo sviluppo individuale.
E' duro morire, il corpo non vuole cedere. È una specie di lotta, di battaglia.
E' talmente sciocco che non ha vie di mezzo.
Quando si è bambini, le persone, gli animali, gli avvenimenti compaiono, vengono accettati, scompaiono, senza che venga data o chiesta alcuna spiegazione.
Una società di pecore è destinata nel tempo a dare origine ad un governo di lupi.
La coscienza dell'umanità è suprema su tutti i governi: essi devono esserne interpreti, o non sono legittimi.
Un popolo, che non sia governato né da sé, né da altri, lo è sempre in ragione di qualche principio esterno, che in lui agisce per mezzo della forza.
Mentre le funzioni economiche un tempo rappresentavano solo una parte secondaria, esse ora stanno al primo posto. Di fronte a loro vediamo arretrare sempre più le funzioni militari, amministrative, religiose.
Il governo è un ostacolo alla naturale propensione alla società.
Se stasera questo posto crollasse, il mondo resterebbe senza governo.
Purtroppo, con le citazioni della Bibbia in bocca agli uomini di governo, finora non si sono fatte esperienze liete.
Il governo è come tutte le cose del mondo: per conservarlo bisogna amarlo.
Ovunque il popolo non ha proprietà onde esistere, il governo è monarchico o aristocratico. Ovunque il popolo può esistere di sua proprietà il governo è suscettibile di democrazia.
Circa il governare non v'ha pur troppo che due partiti veramente savi, o astenersi dal governo, sia pubblico sia privato, o amministrarlo totalmente a vantaggio proprio e non de' governati.