Destino dell'uomo non è possedere la propria umanità, bensì preoccuparsi di realizzarla interamente.— Eric Voegelin
Destino dell'uomo non è possedere la propria umanità, bensì preoccuparsi di realizzarla interamente.
Il genere umano e, dal solo individuo in fuori, qualunque minima porzione di esso, si divide in due parti: gli uni usano prepotenza, gli altri la soffrono.
Il genere umano è una zona del vivente che va definita circoscrivendone i confini.
Noi uomini impariamo a conoscere la nostra umanità solo quando ci troviamo a contrapporci alla morte. In questo paradosso sono racchiuse le motivazioni più profonde che portano a scalare le montagne o a cercare situazioni estreme.
Il fatto che l'uomo sappia distinguere tra il bene e il male dimostra la sua superiorità intellettuale rispetto alle altre creature; ma il fatto che possa compiere azioni malvagie dimostra la sua inferiorità morale rispetto a tutte le altre creature che non sono in grado di compierle.
La nostra vera nazionalità è l'umanità.
La storia dell'umanità è scritta assai più col sangue e le lacrime, che colle carezze e i sorrisi. Per un bacio quante maledizioni, per un benefizio quanti delitti.
L'uomo, da quando esiste, non ha fatto altro che correggere il mondo, cioè tutto ciò che Dio aveva creato e secondo il Genesi considerava buono.
Tutto ciò che fa degli uomini dei buoni cristiani, ne fa dei buoni cittadini.
L'inerzia chiamasi rassegnazione, e poiché non si sente più l'amor di patria, si parla di umanità.
La dottrina materialistica che gli uomini sono prodotti dell'ambiente e dell'educazione, e che pertanto uomini mutati sono prodotti di un altro ambiente e di una mutata educazione, dimentica che sono proprio gli uomini che modificano l'ambiente e che l'educatore stesso deve essere educato.