Erri De Luca esprime in questo aforisma la profondità e l'essenza di un atto altruista come il dono, elevandolo al livello più alto della consapevolezza umana. Il concetto viene espresso attraverso una metafora che collega direttamente i gesti di generosità alla stessa essenza dell'esistenza e del trascorrere delle vite successive. Queste parole invitano a riflettere sulla natura autentica dei rapporti tra le persone, suggerendo un approccio più profondo all'interpretazione degli atti compresi nell’ambito di dono o ricezione in termini esistenziali e filosofici. La frase invita il lettore a vedere oltre la superficie delle interazioni quotidiane per riconoscere i veri valori che le stanno alla base, promuovendo un senso più ampio del valore della condivisione umana.