L'arte e la rivolta non moriranno che con l'ultimo uomo.— Fëdor Dostoevskij
L'arte e la rivolta non moriranno che con l'ultimo uomo.
Più scura la notte, più luminose le stelle, più profondo il dolore, più vicino è Dio!
Gli uomini spesso deridono ciò che è bello e buono.
Quali terribili sofferenze mi è costata - e mi costa tuttora - questa sete di credere, che tanto più fortemente si fa sentire nella mia anima quanto più forti mi appaiono gli argomenti ad essa contrari!
Eccoli gli uomini. Vanno avanti e indietro per la strada: ognuno è un mascalzone e un delinquente per natura, un idiota. Ma se sapessero che io sono un omicida e ora cercassi di evitare la prigione, si infiammerebbero tutti di nobile sdegno.
I geni e gli inventori, all'inizio della loro carriera (e molto spesso anche alla fine), sono stati sempre considerati dalla società nient'altro che degli imbecilli.
Correre è un arte, ma correre con passione è la vera arte.
O si è un'opera d'arte o la si indossa.
Dal punto di vista dell'arte non ci sono forme concrete o astratte, ma solo forme, che sono bugie più o meno convincenti.
Non esiste vera arte senza perfetta inutilità.
Coll'amore dell'arte non si fa carriera!
Non è un'arte quella che arriva allo scopo per caso.
L'arte, questo prolungamento della foresta delle vostre vene, che si effonde, fuori dal corpo, nell'infinito dello spazio e del tempo.
Le lettere e le arti, pur che rappresentino le cose reali cui c'intendiamo, trastulli permessi.
Io credo che si reciti solo nella vita, mentre nell'arte si persegue solo la verità.
L'amore e l'arte non abbracciano ciò che è bello, ma ciò che grazie al loro abbraccio diventa bello.