Gli animali sono miei amici... e io non mangio i miei amici.
Se i malvagi prosperano e i più adatti sopravvivono, la natura è il dio dei mascalzoni.
L'unico modo per evitare di essere depressi è non avere abbastanza tempo libero per domandarsi se se si è felici o no.
Tutti noi dovremmo essere obbligati ad apparire davanti a un comitato ogni cinque anni e giustificare la nostra esistenza... pena la liquidazione.
Non è certo il piacere che rende la vita degna di essere vissuta.
L'uomo più ansioso di tutta la prigione è il governatore.
Alla fine ho capito che il momento migliore per discutere con i componenti della famiglia è quando hanno la bocca piena di cibo.
Mangiare è l'atto più politico, militante e civile che possiamo compiere ed è il primo passo per riconquistare il senso critico affinché il nostro ruolo di consumatore si trasformi attivamente in consum-attore.
Da piccolo facevo la fame. Ora faccio la dieta. Sono cinquant'anni che non mangio.
Piacere è andar in compagnia,ora ad una locanda ora ad un'osteria,far preparar talvolta la cena ad un casino,far che serva da cuoco l'oste del Pellegrino,e ridere, burlare e bere una bottiglia...
Non tutti hanno osservato con quanta attenzione mangi chi ha i bocconi contati.
L'uomo beve e mangia eccessivamente: tutti i suoi malanni derivano dagli organi digestivi.
Assicuro la gentile collega che può contare sulla mia solidarietà: tra un pasto e l'altro non prenderò cibo.
Scegliete il vostro motivo ‐ che sia l'ambiente, la salute, la sensibilità verso chi soffre la fame o verso gli animali macellati ‐ ma limitate il consumo di carne: il vegetarianesimo è il futuro dell'alimentazione.
Leona rivelò una particolarità anacronistica: era incredibilmente vorace, e questo è un vizio che da tempo è passato di moda coltivare.
L'umanità si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: È Dio! E quel Dio, essa lo mangia!
C'è come un velo sulla retina dei non vegetariani, quasi un materializzarsi di un velo sull'anima, che gli impedisce di vedere il cadavere, il pezzo di cadavere cotto, nel piatto di carne o di pesce.
Il cibarsi di carne è un residuo della massima primitività; il passaggio al vegetarismo è la prima e più naturale conseguenza della cultura.
I vegetariani dovrebbero possedere il concetto morale che l'uomo non è nato come animale carnivoro, ma è nato per vivere dei frutti e le erbe che la terra produce.
Il cibo animale è inadatto a chi miri al controllo delle proprie passioni.
La gioventù carnivora non è coi tempi, ha uno stomaco da secolo XIX che carnivorizzò l'Europa. Cibarsi di pezzi di animali macellati è un'anomalia, fuori della dieta vegetariana non c'è giovinezza vera. La carne è per lo più un'angosciata abitudine dei vecchi.
La scelta vegetariana non è solo determinata dal rifiuto di uccidere, ma è anche quella più salutare ed economicamente più vantaggiosa, perché si sfamano molte più persone direttamente con i prodotti della terra che non con gli animali nutriti con questi prodotti.
Cibarsi di pezzi di animali macellati è un'anomalia, fuori della dieta vegetariana non c'è giovinezza vera.
Col vegetarianesimo si decide di rinunciare al cibo che comporti uccisione di animali; e con ciò stesso muta il nostro modo di avvicinarci ad essi.
Solo un vero vegetariano è capace di vedere le sardine come cadaveri e la loro scatola come una "bara di latta"; un mangiatore di carne neanche se lo chiudono nel frigorifero di una macelleria avrà la sensazione di coabitare con dei cadaveri squartati.
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