Siamo i pazzi della democrazia.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
Siamo lontani dalla democrazia ateniese, la storia ha preso un'altra piega. Forse la rete può aiutare a ritrovare quell'ispirazione che ci rende uguali nell'essere intelligenti. E per questo non c'è bisogno di un leader, di un capo carismatico cui riferirsi.
I referendum via Rete senza quorum e propositivi diventeranno la normalità.
L'informazione in Rete può essere vera o falsa, o entrambe le cose, ma in Rete è impossibile sostenere una menzogna per lungo tempo.
Mostratemi un politico moderno che non capisce Internet e vi mostrerò un perdente.
In termini di politica democratica la triade composta dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione produce dunque un buco nero nel quale scompare ciò che noi intendiamo per democrazia.
Oggi la nuova resistenza consiste nel difendere le posizioni che abbiamo conquistato; difendere la Repubblica e la democrazia.
Il nostro Paese non riesce a conciliare l'autorità del potere con la ricchezza della democrazia.
La democrazia è l'espressione di una società aperta, basata sull'esercizio critico della ragione umana, e quindi su un continuo perfezionamento di determinate istituzioni, senza ricorso ad atti di violenza.
La democrazia consiste nel mettere sotto controllo il potere politico.
Il mio ideale politico è l'ideale democratico.
Oggi è riflettendo, scrivendo, partecipando democraticamente all'elezione dei governanti che si può sperare di far evolvere intelligentemente le cose... insomma, con un'azione a lunghissimo termine.
La legge è legge, sia essa giusta o no, nessuna democrazia, nessuna repubblica sarebbero possibili se si obbedisse soltanto alle leggi che si approvano. Ma nessuna sarebbe accettabile se si dovesse, per obbedienza, rinunciare alla giustizia o tollerare l'intollerabile.
Quale comunità può stare in piedi se la minoranza non si adegua alle decisioni prese insieme, con un voto democratico? Non è un fatto di disciplina, ma di buon senso.
La rivoluzione è uno strumento superato - superato dalle procedure democratiche di rappresentanza - e imperfetto.