La felicità è vivere e io sono per la vita.
La vecchiaia è più corporea della giovinezza, ti costringe a fare i conti con il tuo corpo, che reclama le sue esigenze. Quando sei giovane non ti accorgi di averlo, ti obbedisce. Ma poi arriva il momento che ti dice "no, questo non lo puoi fare perché sei vecchio".
La felicità più che altro è un desiderio, è un'utopia.
La morte è l'assoluto, è un mistero. Non bisogna averne paura, perché già il non sapere cosa succede dopo di lei è eccitante.
La vita è un po' come un'onda che ti trascina e ti trasporta Poi, però, raggiunge la riva e sembra morta! Invece no: si rinnova! Arriva un'altra onda ancora! E ancora !
Sii felice per un attimo: questa è la vita.
Che senso ha piangere su singoli aspetti della vita? La vita intera è un pianto: ti incalzeranno nuovi mali, prima di aver saldato il conto coi vecchi.
Da ventunenne, la vita è come una cartina stradale. Solo quando arrivi ai venticinque o giù di lì, cominci a sospettare di averla guardata capovolta, per poi esserne certo intorno ai quaranta. Arrivato ai sessanta, fidatevi, capisci di esserti perso nella giungla.
Non la vita, ma la buona vita, deve essere principalmente apprezzata.
L'arte della vita sta nell'imparare a soffrire e nell'imparare a sorridere.
È così bello vivere, e la vita è così dolce che non può essere cattiva!
Siamo circondati dalla vita, non ce la faremo mai a capirla, così ci concentriamo a tracannare scotch dalla bottiglia.
La vita livella tutti gli uomini. La morte rivela gli eminenti.
Una mente, come una casa, viene arredata dal suo proprietario, dunque se la vita di una persona è fredda e spoglia egli non può prendersela con nessuno se non con se stesso.