Il poco è molto a chi non ha che il poco.
È dentro noi un fanciullino che non solo ha brividi, come credeva Cebes Tebano che primo in sé lo scoperse, ma lagrime ancora e tripudi suoi.
Al rio sottile, di tra vaghe brume, guarda il bove coi grandi occhi: nel piano che fugge, a un mare sempre più lontano migrano l'acque d'un ceruleo fiume.
La poesia, non ad altro intonata che a poesia, è quella che migliora e rigenera l'umanità, escludendone, non di proposito il male, ma naturalmente l'impoetico.
Questo mare è pieno di voci e questo cielo è pieno di visioni.
Il poco è poco, ma se aggiungi il poco al poco e lo fai di frequente, presto il poco diventerà molto.