La sofferenza è necessaria per crescere in consapevolezza.— Giulio Cesare Giacobbe
La sofferenza è necessaria per crescere in consapevolezza.
Per sviluppare la chiara comprensione è necessario vivere in presenza mentale, in diretto contatto con la vita nel momento presente, vedendo con consapevolezza che cosa realmente avviene dentro e fuori di noi.
Il bambino è incapace di affrontare da solo la vita e le sue difficoltà, i suoi pericoli, i suoi ostacoli, le sue prove, le sue responsabilità. È incapace di dominare l'ambiente che lo circonda.
Possiamo anche avere sbagliato, ma sbagliamo ancora se ci deprimiamo invece di trarne un insegnamento.
Cosa vuoi farci, così va la vita. Che scopri che potevi fare a meno di fare una cosa soltanto dopo che l'hai fatta.
Tutto questo, sì, è un còmpito immenso, eppure non è che la superficie: bisogna riformare la coscienza dell'uomo, creare quella della donna!
Non sappiamo bene chi siamo, finché non sopravviene una nuova circostanza a rivelarcelo.
L'uomo non sta in nessun posto. Perché qua non è un posto, e io sono qua per testimoniarlo.
Un impiegatuccio in un ufficio postale è pari a un conquistatore se la consapevolezza è comune ad entrambi.
Non c'è bellezza senza malinconia e non c'è malinconia senza la cognizione che tutto è destinato – uomini, nomi, libri, case – ad andare in polvere...
Ha l'impressione di trovarsi dentro uno di quei momenti meravigliosi in cui non vuoi essere tu a scegliere e c'è solo la consapevolezza che qualunque cosa accada cavalcherai volentieri la situazione.
Quando fai la cosa sbagliata, sapendo che è sbagliata, lo fai perché non hai sviluppato l'abitudine di controllare o neutralizzare efficacemente i forti impulsi interni che ti tentano, o perché hai stabilito delle abitudini errate e non sai come eliminarle efficacemente.
Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta.
Soltanto la coscienza del soggetto, il giudizio della sua ragione pratica, può formulare la norma immediata dell'azione.
Ho così scoperto che sono stato un uomo ricco senza nessun danno per la mia povertà.