Non c'è presa di coscienza senza dolore.— Carl Gustav Jung
Non c'è presa di coscienza senza dolore.
Perfino le persone più care non sono la meta e il fine della ricerca d'amore, ma simbolo della nostra anima.
Non vediamo le cose come sono, ma vediamo le cose come siamo.
La vita umana è un esperimento di esito incerto.
Dove l'amore impera, non c'è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l'amore. L'uno è l'ombra dell'altro.
Non sappiamo niente dell'uomo, molto poco. La sua psiche dovrebbe essere studiata perché siamo l'origine di tutti i mali che esistono.
Ogni realizzatore che abbia mai incontrato dice: La mia vita è cambiata quando ho iniziato a credere in me stesso.
La scienza non serve che a darci un'idea di quanto sia vasta la nostra ignoranza.
Considera sacro ogni momento, dai a ciascun momento chiarezza e significato, a ciascuno il peso della tua consapevolezza, a ciascuno il vero e dovuto adempimento.
È facile giudicare gli altri, ma ci rendiamo conto di quanto sia meschino il nostro disprezzo solo quando li abbiamo persi, quando ce li portano via.
Non pensare. Il pensiero è nemico della creatività. È consapevole di sé, e ciò che è consapevole di sé è schifoso. Tu non puoi provare a fare le cose. Devi semplicemente fare le cose.
La consapevolezza dell'insania di un amore non ha mai preservato nessuno da tale malattia.
Se l'evoluzione dell'anima e la comprensione della natura della coscienza sono la principale ragione della vostra presenza sulla terra, l'obiettivo del «film» nel quale recitate la parte del protagonista, tutto, nel film, dovrà riguardare questo argomento.
Ci si accorge delle cose, ponendole sotto la lente della contemplazione, quando esse svaniscono, vanno in rovina, iniziano a comportarsi stranamente o ti deludono in qualche altro modo.
Se un uomo pensa al suo stato fisico o morale, quasi sempre scopre che è malato.
Se fossi un artista migliore, sarei un pittore, e se fossi uno scrittore migliore, mi piacerebbe scrivere libri.