Non è possibile sentirsi vivi senza essere consapevoli che si deve morire.
Viviamo insieme in un'unica grande favola che nessuno sa cos'è.
Noi siamo l'enigma che nessuno decifra. Siamo la favola racchiusa nella propria immagine. Siamo ciò che continua ad andare avanti senza arrivare mai a capire.
Più la notte è nera, più soli riusciamo a vedere nel cielo. Finché è giorno riusciamo a vedere soltanto il nostro.
L'indovino cerca di interpretare qualcosa che in realtà è oscuro.
Com'era possibile che la vita sul nostro pianeta fosse una cosa che si attraversava a occhi chiusi, o che si dava per scontata?
La colpa esiste soltanto se tu compi il male sapendo che è male e con la precisa intenzione di compierlo.
La visione è l'arte di vedere le cose invisibili.
Solo una cosa può trasformarti, può operare un mutamento, ed è la consapevolezza.
La grande cosa è che tu sai cosa vuoi.
Non si deve far smettere chi contraddice contraddicendolo, ma bisogna convincerlo: neppure il pazzo infatti è curato da chi diventa a sua volta pazzo.
Come facciamo a vivere senza le nostre vite? Come sapremo di essere noi senza il nostro passato?
Al giorno d'oggi per conoscere un uomo bisogna mangiare sette salme di sale.
Ogni uomo deve a se stesso (ed ai suoi amici) un periodo di totale isolamento in una baracca di quando in quando, se non altro per scoprire quale cattiva compagnia egli possa essere.
Si può imparare qualcosa da un temporale. Se accettiamo di bagnarci sin dal principio, eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.
L'uomo non sa di essere felice, ma si sente felice.