Chi sogna, e chi viene sognato, non sono svegli alla stessa misura.— Jostein Gaarder
Chi sogna, e chi viene sognato, non sono svegli alla stessa misura.
Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre.
L'indovino cerca di interpretare qualcosa che in realtà è oscuro.
Più la notte è nera, più soli riusciamo a vedere nel cielo. Finché è giorno riusciamo a vedere soltanto il nostro.
Se il mondo è un trucco d'illusionismo, da qualche parte deve pur esistere anche un grande illusionista.
Non era triste che la maggior parte delle persone si dovesse ammalare per rendersi conto che è bello vivere?
Se il sogno muore, che ne sarà del sognatore? E se muore il sognatore, che ne sarà del sogno...?
E se ci chiudono la porta dei sogni, siamo già morti.
Dai sogni si ricavano molte cose. Ma dobbiamo anche ammettere che sono soltanto frammenti della nostra attività psichica notturna.
Chi sogna è staccato dal mondo della coscienza vigile.
Non agogno che la virtù del sogno: l'inconsapevolezza.
I sogni hanno uno scopo sai? Oh sì, credimi, i sogni hanno uno scopo ben preciso. I sogni correggono i dettagli che non tornano nella realtà.
Una delle fonti a cui il sogno attinge per la sua attività riproduttiva elementi in parte non ricordati né utilizzati dall'attività psichica dello stato di veglia, è la vita infantile.
Tutti hanno un paio di ali ma solo chi sogna impara a volare.
Senza sogni non si vive, si sopravvive... senza sogni non sei il protagonista della tua vita ma sei solo una scolorita figura che ha accettato rassegnato la propria esistenza, senza squilli, senza sussulti, senza vita...
Nel sogno, il ricordo del contenuto ordinario della coscienza vigile e del suo comportamento normale è quasi interamente perduto.