Collezionare insetti trafitti è un crimine.— Guido Ceronetti
Collezionare insetti trafitti è un crimine.
Dice un vecchio medico: "La salute è uno stato precario dell'uomo, che non promette niente di buono".
L'uomo è più complicato della mosca, che divora gli escrementi purché ne trovi. L'uomo coprofago li cerca nel corpo e li vuole ricevere dal corpo, come parte vivente di quel corpo, desiderato brancicando nella sua intimità alchemica più oscura.
Se denaro è simbolo di escrementi, l'avarizia non è che una forma di coprofagia.
Rapinarti del silenzio, non è già un crimine?
Uscire dalla città, a piedi, è faticosissimo. T'investe la lava bollente del brutto, del rumore, strade sopra strade, tremendi ponti di ferro, treni, camion, tir, corsie con sbarramenti, impraticabili autostrade, un vero teatro di guerra.
Schiacciare un insetto aggrava il debito karmico.
Facile è amare insetti che troviamo bellissimi, rari, figli del musicale ronzare lontano dei Tristi Tropici, difficile l'amore per mosche, scarafaggi, zanzare. Se li ami, se gli concedi un angolo della tua carne perché si sfamino, sei già rinato Buddha.