Collezionare insetti trafitti è un crimine.
Non c'è né vera compassione né vera tenerezza senza alimentazione rigorosamente vegetariana.
Il corpo è un perfido e un traditore: con lui viaggiamo come con un Thug. Fa sorrisi alla vita ed è un sicario della morte.
Le foglie stanno volando via dal mondo e sopra c'erano dei messaggi e degli enigmi che non abbiamo decifrato. Anche le mani: lette poco, troppo poco; anche le rughe, i lobi... Non abbiamo letto che dei libri.
La civiltà ci ha sottratti alle spade, per farci meglio sentire la paura dei chirurghi.
Dice un vecchio medico: "La salute è uno stato precario dell'uomo, che non promette niente di buono".
Facile è amare insetti che troviamo bellissimi, rari, figli del musicale ronzare lontano dei Tristi Tropici, difficile l'amore per mosche, scarafaggi, zanzare. Se li ami, se gli concedi un angolo della tua carne perché si sfamino, sei già rinato Buddha.
Schiacciare un insetto aggrava il debito karmico.