Ogni vera fecondità della vita procede dalla irrevocabilità.
Il cristiano deve saper vedere tramonti attorno a sé, senza che per questo il suo sole scompaia; deve essere povero con i fratelli (spiritualmente) poveri e tuttavia non deve rinnegare la sua ricchezza.
Nel totale compimento della volontà di Dio tutta la responsabilità cade su di Lui.
Il criterio della verità è la bellezza.
All'occidente e solo all'occidente è toccata la grazia di nascere nel segno di un cosmo compiuto in cui arte e religione sono una cosa sola, nel cosmo delle epopee di Omero.
Il furore del diavolo contro la Chiesa è così grande perché contro di essa non può conseguire nessun successo.
Certamente è un poco triste pensare che tutto debba finire; però, osservando quale uso molta gente fa della propria vita, quel pensiero è quasi consolante.
La vita è una malattia dello spirito, un agire appassionato.
Non puoi sprecare la tua vita nell'egoismo, altrimenti tutto ciò che resterà di te saranno solo un mucchio di parole e poi morirai. Per dare un significato alla vita devi fare qualcosa.
Chi prevarica appellandosi alla fatalità della vita o del proprio carattere, un'ora o un anno più tardi sarà colpito in nome delle stesse ineffabili ragioni.
Per sfuggire alla responsabilità della vita che si è vissuta, l'esistenza viene trasformata in un congegno di nascondimento.
Quando mi troverò davanti a Dio alla fine della mia vita, spero che non avrò sprecato neanche una briciola di talento e potrò dire che ho usato tutto quello che mi ha dato.
Si è stati cattivi spettatori della vita, se non si è vista anche la mano che delicatamente uccide.
Prima di dover subire la vita, bisognerebbe farsi narcotizzare.
La vita assomiglia ad una promozione di quelle che si vedono al supermarket: ogni cinque giorni di merda un week-end in omaggio!
Possa io fare della mia vita qualcosa di semplice e diritto, come un flauto di canna che il Signore riempie di musica.