Coraggio... su, fatti ammazzare.
Quando un uomo nudo rincorre una donna in un vicolo con un coltello in mano e con l'affare di fuori... non credo voglia raccogliere fondi per la croce rossa.
In natura esiste la paura, non il coraggio, che altro non è che la paura vinta.
Dal coraggio nell'andare a cavallo vengono le prime scintille di una risoluzione crescente, che eleva l'anima ad azioni nobili.
Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l'azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince.
Superare un limite, un confine stabilito, prima che coraggio, è disciplina, esperienza, aiuto della scienza, della medicina, della fisiologia, della psicologia. Solo concentrando nel corpo e nella mente queste cose si può diventare padroni dell'estremo.
Chi vede il giusto e non lo fa è senza coraggio.
L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.
Il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.
Il coraggio è il superamento della paura.
Ci sono delle persone che sono state considerate coraggiose perché avevano troppa paura per scappare.
Non si diventa grandi uomini, se non si ha il coraggio d'ignorare un'infinità di cose inutili.