Harry Dean Stanton esprime una profonda convinzione sul fatto che alcune abilità, come il canto, sono intrinsecamente legate alla capacità individuale e non possono essere facilmente acquisite attraverso l'insegnamento o la pratica. Questa affermazione suggerisce un approccio realistico verso le arti performative, dove si riconosce che esiste una componente innata che rende alcuni artisti naturalmente più adatti alle loro discipline rispetto agli altri. La frase critica il concetto di perfezionamento universale e sottolinea l'importanza della spontaneità e dell'autenticità nell'espressione artistica, suggerendo che lezioni strutturate potrebbero non essere sufficienti a trasformare un cantante mediocre in uno stellato. Inoltre, essa invita ad ammirare i talenti naturali senza cercarne una facile duplicazione.