La vita non è altro che il risultato naturale di un'assurda, e talvolta persino triviale, concatenazione di eventi.
Il tempo può risolvere molti problemi. Ma quelli che il tempo non può risolvere, li dobbiamo risolvere da soli.
Il rispetto verso i morti è del tutto naturale. In fondo, hanno appena portato a termine un compito personale e impegnativo: morire.
Non erano dotati di quella sana capacità di dubitare, necessaria per sviluppare una vera saggezza.
La barriera tra un sana fiducia in se stessi e un malsano orgoglio è molto sottile.
Quando le orbite dei nostri satelliti per caso si incrociano, le nostre facce si incontrano. E forse, chissà, anche le nostre anime vengono a contatto. Ma questo non dura che un attimo. Un istante dopo, ci ritroviamo ognuna nella propria assoluta solitudine.
La vita è un eterno ritorno. Un pendolarismo esistenziale.
Dovevamo saperlo che l'amore brucia la vita e fa volare il tempo.
La nostra vita è soltanto un attimo di luce fra una tenebra e l'altra.
La vita non cessa di essere divertente quando le persone muoiono più di quanto non cessa di essere seria quando la gente ride.
Davvero una vita non basta: così poco tempo e così tanti coglioni da mandare affanculo.
La vita è tutta un'attesa, incominci già nella pancia di tua madre a volerne uscire, poi non vedi l'ora che venga Gesù Bambino, e poi di diventare grande.
La vita era come l'aria. Sembrava che non ci fosse alcun modo di lasciarla fuori, o tenerla a distanza, e tutto quel che si poteva fare era viverla e respirarla.
Non credo che esistano limiti a quanto possiamo far sembrare pregiata la vita.
In nome della madre s'inaugura la vita.
La morte, il più atroce di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi.
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