Chi non ha mai fallito in qualcosa non può essere grande.— Herman Melville
Chi non ha mai fallito in qualcosa non può essere grande.
La felicità corteggia la luce, perciò pensiamo che il mondo sia felice, mentre la miseria si nasconde tenendosi lontana, così pensiamo che non esista.
C'è una saggezza che è dolore, ma c'è un dolore che è follia.
Bevete, ramponieri! Bevete e giurate, voi che guarnite a prora la landa mortale: morte a Moby Dick! E che il Signore ci dia a tutti la caccia, se non daremo la caccia a Moby Dick finché non sarà morto!
Se io fossi il vento, non soffierei più su un mondo tanto malvagio e miserabile... Eppure, lo ripeto e lo giuro, c'è qualcosa di glorioso e di benigno nel vento.
E con questo sembrava intendere non soltanto che il coraggio più degno di fiducia e più utile è quello che sorge dalla giusta stima del pericolo da affrontare, ma anche che un uomo che non abbia nessuna paura è un compagno di gran lunga più pericoloso di un vigliacco.
Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti.
Nessun esperimento è mai completamente fallito: può sempre servire da esempio negativo.
Ogni avversità, ogni fallimento e ogni dolore portano con sé il seme di un vantaggio equivalente o superiore.
Ognuno di noi ha un piano che non funzionerà.
Preferisco fallire piuttosto di non avere la possibilità di provare.
Il successo o il fallimento vengono in coppia. O hai un paio d'assi chiamati 'Risolutezza e impegno'... o un paio di jolly chiamati 'Desideri e disimpegno'... sta a te giocare la mano.
Non credo nel fallimento. Non è un fallimento se il compierlo ti ha divertito.
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
Una qualsiasi autorizzazione sarà concessa solo quando nessuno di coloro che la concedono potrà essere incolpato in caso di fallimento, e tutto coloro che la concedono potranno vantarsi in caso di successo.
Questa che chiamiamo fortuna, è una donna ubriaca e capricciosa, ma soprattutto cieca, e così non vede ciò che fa, né sa chi getta nella polvere né chi invece porta sugli altari.