L'utopia del futuro costruisce il presente.
Il futuro è incerto e problematico per tutti noi.
Quello che vogliamo del futuro è molto spesso l'immagine di un passato immaginato e perduto.
Può mai stare che il non esistere sia assolutamente meglio ad un essere che l'esistere? Ora così accadrebbe appunto all'uomo senza una vita futura.
Un giorno, magari non nelle prossime settimane, ma di certo in un futuro possibile, qualcuno sarà in grado di rivolgersi a me senza infilare la parola «stronzo» in qualche punto della frase.
In ogni stagione, e a qualunque ora del giorno e della notte, è sempre stata mia cura migliorare quanto più potessi l'attimo in cui mi trovavo a vivere, e fermarlo per vivere nel punto d'incontro di due eternità il passato e il futuro, vale a dire nel presente, e attenermi fedelmente a esso.
Il lavoro del singolo rimane ancora la scintilla che muove l'umanità verso il futuro, anche più del lavoro di squadra.
Ho visto il futuro ed è molto simile al presente, solo più lungo.
Insomma il Futuro è, fra tutte le cose, la cosa “meno simile” all’eternità. È la parte più compiutamente temporale del tempo, poiché il Passato è ghiacciato e non scorre più, e il Presente è tutto illuminato dai raggi dell’eternità.
Non si può restare attaccati sempre e soltanto alle vicende del presente e del passato e farne un pretesto per attaccare gli avversari invece di pensare a costruire insieme un futuro migliore.
Ammirare un quadro antico equivale a versare la nostra sensibilità in un'urna funeraria, invece di proiettarla lontano, in violenti getti di creazione e di azione.