Così, fondamentalmente, non so di che cosa sto parlando. Ma forse lo so.— Jenny McCarthy
Così, fondamentalmente, non so di che cosa sto parlando. Ma forse lo so.
Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante.
La natura non porta a termine la sua opera: è caotica. L'uomo si sente obbligato a terminarla, così pianta un giardino e costruisce un muro di cinta.
È ordine per la Città avere uomini valenti, per il corpo la bellezza, per l'anima la sapienza, per l'azione la virtù, per il discorso la verità. I contrari di questi sono disordine.
Non c'è di peggio del disordine quando si hanno capacità esigue.
Questi ragazzi terribili si rimpinzano di disordine, di una appiccicosa macedonia di sensazioni.
Alieno da ogni abbandono elegìaco, Musil riscontra il disordine con la precisione dello scienziato, che viene a coincidere con la forza espressiva del poeta.
È il momento di fare casino... C-a-s-i-no? Mi dispiace lo faccio!
Se una scrivania in disordine è segno di una mente disordinata, di cosa, allora, è segno una scrivania vuota?
Ogni superficie piana sarà coperta da una o più pile.
In ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto.