L'uomo è ancora il più straordinario dei computer.— John Fitzgerald Kennedy
L'uomo è ancora il più straordinario dei computer.
Non sono il candidato cattolico a diventare presidente. Sono il candidato del partito democratico alla presidenza, al quale è anche capitato di essere cattolico.
È il momento di una nuova generazione di leader, per affrontare nuovi problemi e cogliere nuove opportunità. Perché là fuori c'è un nuovo mondo da conquistare.
La libertà ha molte difficoltà e la democrazia non è perfetta. Ma non abbiamo mai dovuto alzare un muro per tenere dentro la nostra gente o per evitare che ci lascino.
Coloro che osano fallire miserabilmente possono ottenere grandemente.
Nel passato, chi ha cercato stupidamente di ottenere il potere cavalcando la tigre ha finito per esserne divorato.
I computer sono inutili, possono dare solo risposte.
Parte della disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta.
Soltanto il sapere che esita conta. Questo è ciò che, più di ogni altra cosa, manca al computer: l'esitazione.
I computer danno esattamente quello che gli è stato immesso; se futilità immettiamo, futilità otterremo, ma gli uomini non sono molto diversi.
Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull'argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia.
Prima avevamo un sacco di domande senza risposte. Ora, con l'avvento dei computer, abbiamo un sacco di risposte senza domanda.
I personal computer diventeranno come i camion. Resteranno in giro, ma saranno usati da poche persone.
Libri e computer sono strumenti neutri, sta a noi scovare quelli che fanno al caso nostro, scegliere quelli adatti agli interessi, al gusto, alle esigenze nostre. Soprattutto riempirli, libri e computer, di contenuti nostri.
Non ho paura dei computer, ma della loro eventuale mancanza.