Quanta gente ha voluto uccidersi e si è limitata invece a lacerare la propria fotografia!— Jules Renard
Quanta gente ha voluto uccidersi e si è limitata invece a lacerare la propria fotografia!
Lo stile è l'oblio di tutti gli stili.
Essere felici è essere invidiati. Ebbene, c'è sempre qualcuno che c'invidia. Si tratta di conoscerlo.
Il successo degli altri mi disturba, ma molto più che se fosse meritato.
Ci sono persone che quando parlano pestano i piedi alla nostra anima.
La vecchiaia arriva all'improvviso, come neve. Una mattina, al risveglio, ci si accorge che tutto è bianco.
Una fotografia è insieme una pseudopresenza e l'indicazione di un'assenza.
Una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d'animo, è più potente di pagine e pagine scritte.
Insegnandoci un nuovo codice visivo, le fotografie alterano e ampliano le nostre nozioni di ciò che val la pena guardare e di ciò che abbiamo il diritto di osservare. Sono una grammatica e, cosa ancor più importante, un'etica della visione.
La fotografia è un'arte elegiaca, un'arte crepuscolare. Quasi tutti i suoi soggetti, per il solo fatto di essere fotografati, sono tinti di pathos.
Le fotografie ci ricordano che il tempo è multiforme e che noi siamo parte di una catastrofe metamorfica.
L'unica che mi sento di escludere è la foto di me stesso morto.
Si può riconoscere facilmente il fotografo professionista in mezzo a una folla di turisti: è quello che nasconde la sua macchina fotografica.
Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l'immagine di un'idea.
La fotografia e la scrittura costituiscono un tentativo di cogliere quegli istanti prima che svaniscano, di fissare i ricordi per dare un senso alla vita.