L'unica che mi sento di escludere è la foto di me stesso morto.
Si nasce, e poi l'unica cosa che siamo sicuri ci succederà sarà il morire.
In fondo la vecchiaia non è altro che il castigo di essere ancora vivi.
Non ho ancora capito se la mamma è un'istituzione utile all'umanità o se è stata inventata dal Padreterno per far guadagnare gli psicoanalisti.
Esagerare è una forma di creatività che appartiene all'arte.
Il sesso è una fatalità.
Le fotografie ci ricordano che il tempo è multiforme e che noi siamo parte di una catastrofe metamorfica.
Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l'immagine di un'idea.
La macchina fotografica è uno strumento semplice, anche il più stupido può usarla, la sfida consiste nel creare attraverso di essa quella combinazione tra verità e bellezza chiamata arte. È una ricerca soprattutto spirituale.
La macchina fotografica può rivelare i segreti che l'occhio nudo o la mente non colgono, sparisce tutto tranne quello che viene messo a fuoco con l'obiettivo.
Per mezzo della fotografia e della parola scritta cerco disperatamente di sconfiggere la fuggevolezza della mia vita, di catturare gli attimi prima che svaniscano, di rischiarare la confusione del mio passato.
La luce è la lingua della fotografia, l'anima del mondo. Non c'è luce senz'ombra, come non c'è gioia senza dolore.
Fare una fotografia significa partecipare della mortalità di un'altra persona (o di un'altra cosa) ed è proprio isolando un determinato movimento che tutte le fotografie attestano l'inesorabile azione dissolvente del tempo.
La nostra è un'epoca nostalgica e i fotografi sono promotori attivi della nostalgia.
Dire che "la macchina fotografica non può mentire" equivale semplicemente a sottolineare le numerose frodi che vengono compiute in suo nome.
Quanta gente ha voluto uccidersi e si è limitata invece a lacerare la propria fotografia!