La psicoanalisi è quella malattia mentale di cui crede di essere la terapia.
Quando brucia il tetto non serve né pregare né lavare il pavimento. Comunque pregare è più pratico.
Essere appariscenti vuol dire diventare zimbello degli ubriaconi. Questi, altrimenti derisi, si considerano ancora ragionevoli e superiori di fronte alla eccentricità capelluta.
L'amore del prossimo non è il migliore, ma comunque il più comodo.
Tradurre in un'altra lingua un'opera della lingua vuol dire che uno si toglie la pelle, passa il confine e là indossa il costume del paese.
Sono già talmente popolare che uno che mi insulta diventa più popolare di me.
In psicoanalisi le cose sono solite essere un po' più complicate di quel che vorremmo. Se fossero così semplici, non ci sarebbe forse stato bisogno della psicoanalisi per portarle alla luce.
Spietata scuola di egoismo, la psicanalisi sfrutta con agghiacciante cinismo le brave figliole un po' smarrite e le trasforma in ignobili bagasce dall'egocentrismo delirante, incapaci di suscitare altro che un legittimo disgusto.
La psicoanalisi sembra confinata a essere un codice antiquato che fornisce lo svago catartico di un gioco, anziché una guida alla vita.
La psicoanalisi è la messa in discussione dello psicoanalista.
Lo psicanalista è un confessore cui piace ascoltare anche i peccati dei padri.
La psicanalisi è un mito tenuto in vita dall'industria dei divani.
Lo psicanalista è un uomo che per risolvere i propri problemi si finge capace di risolvere quelli altrui.
Gli psicanalisti, pinguemente remunerati, supponenti e stupidi, annientano definitivamente nei loro cosiddetti pazienti qualunque attitudine all'amore, sia mentale che fisico; in pratica si comportano da veri e propri nemici dell'umanità.
Psicoanalisi. Una professione di curatori laici di anime, i quali non hanno bisogno di essere medici, e non dovrebbero essere sacerdoti.
I nuovi investigatori dell'anima dicono che qualsiasi cosa deve essere ricondotta a cause sessuali. Per esempio si potrebbe spiegare il loro metodo come erotismo del padre confessore.