Non dobbiamo permettere a nessuno di allontanarsi dalla nostra presenza, senza sentirsi migliore e più felice.
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Nei momenti di incertezza riguardo alla mia vocazione, ci fu un consiglio di mia madre che si dimostrò molto utile. Mi diceva spesso: "Quando accetti un compito, portalo a termine con gioia. Altrimenti non accettarlo."
Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità.
La povertà più grande che c'è nel mondo non è la mancanza di cibo ma quella d'amore. C'è la povertà della gente che non è soddisfatta da ciò che ha, che non è capace di soffrire, che si abbandona alla disperazione. La povertà di cuore spesso è più difficile da combattere e sconfiggere.
C'è la gioia di essere sano e giusto, ma c'è soprattutto l'immensa gioia di servire.
Incontriamoci con un sorriso e una volta che avremo cominciato l'un l'altro ad amarci diverrà naturale fare qualcosa per gli altri.Tutte le frasi, le citazioni, gli aforismi di Madre Teresa di Calcutta
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Gesù Cristo non ci vuole come principi che guardano in modo sprezzante, ma come uomini e donne del popolo.
Le mani che si stringono non garantiscono solo solidità ed equilibrio, ma trasmettono anche calore umano.
L'amore al prossimo è un atteggiamento talmente fondamentale che Gesù arriva ad affermare che il nostro rapporto con Dio non può essere sincero se non vogliamo fare pace con il prossimo.
Il Cenacolo ci ricorda la condivisione, la fraternità, l'armonia, la pace tra di noi. Quanto amore, quanto bene è scaturito dal Cenacolo! Quanta carità è uscita da qui, come un fiume dalla fonte, che all'inizio è un ruscello e poi si allarga e diventa grande...
Il mondo propone di imporsi a tutti costi, di competere, di farsi valere... Ma i cristiani, per la grazia di Cristo morto e risorto, sono i germogli di un'altra umanità, nella quale cerchiamo di vivere al servizio gli uni degli altri, di non essere arroganti ma disponibili e rispettosi.
Il "giogo" del Signore consiste nel caricarsi del peso degli altri con amore fraterno. Una volta ricevuto il ristoro e il conforto di Cristo, siamo chiamati a nostra volta a diventare ristoro e conforto per i fratelli, con atteggiamento mite e umile, ad imitazione del Maestro.
Questi i risultati della pace e della libertà: lavorare e costruire per il bene degli uomini, di tutti gli uomini; non uccidere, distruggere e conquistare con la forza delle armi, ma vivere con il lavoro per la fratellanza e l'aiuto reciproco.
Se un uomo non è impegnato a credere che tutti gli appartenenti al genere umano sono suoi fratelli, allora lavora invano e ipocritamente nei vigneti dell'uguaglianza.
Sempre nella storia, uno battezza l'altro, l'altro, l'altro... è una catena. Una catena di Grazia. Ma, io non mi posso battezzare da solo: devo chiedere ad un altro il Battesimo. E' un atto di fratellanza.
La forza umanizzante del Vangelo è testimoniata dalla fraternità vissuta in comunità, fatta di accoglienza, rispetto, aiuto reciproco, comprensione, cortesia, perdono e gioia.