Il passaggio è quello dalla «democrazia dei partiti» alla «democrazia del pubblico».— Marco Revelli
Il passaggio è quello dalla «democrazia dei partiti» alla «democrazia del pubblico».
A fronte dell'ipocrisia di una finta democrazia, meglio un dominio monopolistico franco, chiaro, concreto, diretto.
Il partito è una forma di organizzazione. Per certi aspetti l'organizzazione per eccellenza: quella su cui poggia il funzionamento strutturale del sistema politico.
Non c'è persona piú fedele del buono a nulla, perché non ha alternative.
L'immagine, desolante, di una «democrazia senza popolo» e di quella che, in un futuro non lontano, potrebbe diventare un «popolo senza democrazia».
Ci sono state solo due rivoluzioni mondiali. Una nel 1848. La seconda nel 1968. Entrambe hanno fallito. Entrambe hanno trasformato il mondo.
La democrazia non può venire imposta ad una società, e nemmeno è un regalo che possiamo tenere per sempre. Deve essere conquistata lottando duramente e deve venire difesa daccapo ogni giorno.
In una democrazia il dissenso è un atto di fede. Come per una medicina, la prova della validità non è nel suo sapore, ma nei suoi effetti.
Quale comunità può stare in piedi se la minoranza non si adegua alle decisioni prese insieme, con un voto democratico? Non è un fatto di disciplina, ma di buon senso.
La cultura del «parliamone» rischia talvolta di tradursi in una verbosa retorica, in un'involontaria e involontariamente comica parodia della democrazia.
La democrazia non arriva per dichiarazioni, né arriva per pressioni o embarghi; può arrivare attraverso il dialogo.
Una pietra miliare sulla strada della democrazia.
Le nostre grandi democrazie tendono ancora a pensare che un uomo stupido sia più portato all'onestà di una brava persona.
Pensava allora e pensa ancora che la democrazia non debba nutrirsi di amnesia e impunità. La democrazia ha bisogno e diritto di buona memoria e giustizia.
La Democrazia esiste laddove non c'è nessuno così ricco da comprare un altro e nessuno così povero da vendersi.
Il sogno della democrazia è di innalzare il proletario al livello di stupidità raggiunto dai borghesi.