La musica, questa gioia dei forti, è la consolazione dei deboli.
L'ossessione del presente è caratteristica delle persone che vivono e pensano in modo convenzionale, dominati dalla moda. E così non si accorgono che tutto quello che è davvero importante nella nostra vita è uguale, ieri come oggi.
Il viaggio era... com'è tipico anche ai nostri giorni di ogni viaggio fatto con intelligenza, una scuola di resistenza, di stupefazione, quasi un'ascesi, un mezzo per perdere i propri pregiudizi, mettendoli in contatto con quelli dello straniero.
C'è il momento in cui ogni scelta diventa irreversibile.
Avviene sempre che lo spazio si riduca, gli stessi gesti si ripetano quasi meccanicamente ogni volta che si imbrigliano le proprie facoltà in vista di un compito solo limitato e utile.
La musica non facilita i pensieri: facilita soltanto i sogni, e i sogni più indefiniti.
Io vedo la musica come fluida architettura.
La musica è l'armonia dell'anima.
La musica classica si rinnova dall'interno, mantiene la propria logica e le proprie strutture formali, e torna a essere un valore riconosciuto dalla società, al di là dell'abito e del curriculum.
Persino la più piccola frase musicale può assorbire e trasportarci via dalle città, dai paesi, dal mondo e da tutte le sue cose terrene. E' un dono di Dio.
La musica ha un fascino che basta a calmare il cuore più selvatico, ad addolcire le rocce, o a piegare una quercia nodosa.
Ci sono due tipi di musica: quella che si ascolta, quella che si suona.
La vera musica è il silenzio. Tutte le note non fanno che incorniciare il silenzio.
L'esperienza mi dice che si conosce un'opera intimamente solo quando si può cantarla mentalmente a sé stesso e quasi ricrearla nella propria mente.
C'è musica in tutto, se sai come trovarla.
La personalità è un elemento assolutamente essenziale per ogni vera interpretazione. Quando Rubinstein ci suona la Sonata appassionata di Beethoven, non ci offre solo Beethoven, ma anche sé stesso, e così ci offre Beethoven in assoluto.