Con leggerezza pensami, con leggerezza dimenticami.— Marina Cvetaeva
Con leggerezza pensami, con leggerezza dimenticami.
Esistono due tipi di partenze: partire 'da' e partire 'per'. Io preferisco il primo. È un gesto nobile: Non partenza, volo.
Non faccio alcuna differenza fra un libro e una persona, un tramonto o un quadro. Tutto ciò che amo, lo amo di unico amore.
Dopo aver perso mio padre, mi sono reso conto che nessuno di noi dovrebbe prendere le cose troppo sul serio, perché tutto si aggiusta. Tutto. Non importa cosa accada, o quanto difficili diventino le cose, alla fine ti sentirai meglio.
Soave tesoro di pace nel grembo della tomba si culla non più greve di un sogno della notte.
Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.
La facilità e la velocità nel fare una cosa non danno al lavoro durevole solidità né la precisione della bellezza.
La leggerezza non è parente della superficialità, a differenza di quanto sostengono i superficiali che scambiano la pesantezza per profondità di pensiero.
Vivere non è difficile potendo poi rinascere cambierei molte cose, un po' di leggerezza e di stupidità.
Che la giovane età di un uomo politico sia già di per sé portatrice d'idee innovative è un'avventatezza.
La leggerezza è propria dell'età che sorge, la saggezza dell'età che tramonta.
È affascinante la rapidità, la leggerezza con cui s'è abbandonato il concetto di frontiera, e quindi d'identità e di responsabilità. La letteratura ha partecipato a questa rottura: smettendo l'impegno, qualsiasi tensione morale. Per paura d'essere antiquata.
Si è così profondi, ormai, che non si vede più niente. A forza di andare in profondità, si è sprofondati. Soltanto l'intelligenza, l'intelligenza che è anche «leggerezza», che sa essere «leggera», può sperare di risalire alla superficialità, alla banalità.