L'aforisma di Mauro Corona esplora il rapporto profondo che lega l’artista alla materia prima attraverso la quale realizza le sue opere. Suggerisce una visione in cui ogni strumento musicale non è solo un oggetto, ma un'entità vivente con voce propria e singolare, capace di esprimersi solo quando il legno canta insieme all’artista durante la fase del taglio. Questa idea enfatizza l'intreccio tra natura ed arte come processo creativo in cui non si tratta semplicemente di trasformare un materiale in uno strumento, ma piuttosto di risvegliarne le potenzialità latenti e farle emergere attraverso una sinergia che va oltre la mera tecnica. In tal modo l’opera d'arte diventa non solo il risultato dell'intervento umano su un oggetto materiale, ma anche di uno scambio vibrante tra creatore ed elemento naturale.