Fame e freddo non fanno domande.
Vivere è come scolpire, occorre togliere, tirare via il di più, per vedere dentro.
Siete stati spavaldi e arroganti. I due vizi peggiori che si possano mettere insieme.
Se non è allenato alla sconfitta, educato a perdere, corazzato al dolore, in pratica se non ha palle, cominciano i guai.
Correre in ogni stagione, sulle cime dei monti, per vedere se dall'altra parte c'era un mondo migliore, un'altra vita, meno fatiche, meno paure, meno calci in culo.
I bravacci e gli spacconi, quelli che tracannano alcolici a garganella e fumano una sigaretta dopo l'altra, o si drogano, sono di gran lunga più deboli di voi. Sono fragili, insicuri, spaventati, per questo si comportano in tal modo.
Quando si ha la pancia vuota non ci si pone altro problema che quello della pancia vuota. È quando ci lasciamo alle spalle lo sfruttamento e la dura fatica che cominciamo davvero a porci domande sul destino dell'uomo e sulle ragioni della sua esistenza.
La fame a volte fa fare cose straordinarie.
Una tazza di caffè e una sigaretta, perché fare zazen? e da qualche parte c'è chi sta combattendo con spaventose carabine, le mani incrociate sul petto, le cinture appesantite dalle granate, in preda alla sete, alla fame, al terrore, alla pazzia.
Dicono che chi è sazio non può capire chi è affamato; io aggiungo che un affamato non capisce un altro affamato.
Le lotte fra le fazioni furono sempre e saranno per i popoli di maggior danno, che non le guerre esterne, che non la fame, le epidemie.
La continua intenzione di iniziare una nuova vita, senza però trovare mai il tempo per farlo, è come l'uomo che rimanda di mangiare e bere un giorno dopo l'altro finché non arriva a morire distrutto dalla fame.
Chi mangia dimentica la fame altrui.
Un popolo affamato non ascolta ragioni, né gl'importa della giustizia e nessuna preghiera lo può convincere.
La fame insegna a trovar espedienti.
Meglio è vincere il nemico con la fame che col ferro, nella vittoria del quale può molto più la fortuna che la virtù.