La battaglia dell'uomo contro il potere è la battaglia della memoria contro l'oblio della dimenticanza.— Milan Kundera
La battaglia dell'uomo contro il potere è la battaglia della memoria contro l'oblio della dimenticanza.
Se un uomo fosse responsabile solo di ciò di cui è cosciente, gli idioti sarebbero assolti in anticipo da qualsiasi colpa.
Se l'eterno ritorno è il fardello più pesante, allora le nostre vite su questo sfondo possono apparire in tutta la loro meravigliosa leggerezza.
Il tradimento. Fin da piccoli il papà e il maestro ci dicono che è la cosa peggiore che si possa immaginare. Ma che cos'è questo tradire? Tradire significa uscire dai ranghi. Tradire significa uscire dai ranghi e partire verso l'ignoto.
C'è un legame stretto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio.
L'ironia irrita. Non perché si faccia beffe o attacchi, ma perché ci priva delle certezze svelando il mondo come ambiguità.
Primo nel banchetto, ultimo nella rissa.
Altolà, fermi tutti, siam pirati ammazzatutti! Se ci falcia una cannonata all'inferno farem l'adunata!
Certe persone vivono in lotta con altre, con se stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.
Ho scoperto che mi piacciono le scene di combattimenti brutali.
Tutte le lotte sono essenzialmente lotte di potere, e molte di queste non sono più intellettuali di quanto lo siano due arieti che picchiano le loro teste l'una contro l'altra.
Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.
Nessuno sfugge alle sconfitte. Inoltre, è meglio perdere qualche battaglia lottando per i propri sogni che essere sconfitti senza neppure sapere perché combattiamo.
Coloro che combattono in nome di Dio saranno vittoriosi.
Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui.
Un pugno è sarcasmo diventato stupido.