Mio padre mi ha insegnato i valori della vita, specialmente quello dell'indipendenza.
In Marguerite vi erano ancora la fierezza e l'indipendenza, due sentimenti che, feriti, sono in grado di fare quello che fa il pudore.
Oggi combattiamo per la sopravvivenza della razza umana, oggi è il giorno in cui l'umanità ha detto a un solo grido noi non ce ne andremo in silenzio nella notte, oggi festeggiamo il nostro giorno dell'indipendenza!
Chi può calcolare quanto perde il mondo con la moltitudine di intelletti promettenti ma uniti a caratteri deboli che non osano sviluppare alcuna linea di pensiero audace, vigorosa, indipendente, per timore di ritrovarsi con qualcosa che potrebbe venire considerato irreligioso o immorale?
La democrazia è l'arte del pensiero collettivo, ma indipendente.
Il fatto che io sia io, e non un altro individuo, per me costituisce un patrimonio prezioso. Le ferite spirituali non rimarginate sono il prezzo che gli esseri umani devono pagare per la propria indipendenza. Fondamentalmente è ciò che penso, e quest'idea ha sempre ispirato la mia vita.
L'uomo intelligente è quello che mantiene la sua intelligenza a una temperatura indipendente dalla temperatura dell'ambiente in cui vive.
L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, è libero.
Mia madre era determinata a renderci indipendenti. Quando avevo quattro anni, ha fermato la macchina a pochi chilometri dalla nostra casa e ha lasciato che tornassi a casa mia strada attraverso i campi. Mi sono irrimediabilmente perso.
L'indipendenza è la fiducia nella propria volontà e nelle proprie decisioni.
Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare.