Forse nella vita non c'è alcuna felicità così perfetta come il martirio.
L'amore, il lavoro, la famiglia, la religione, l'arte, il patriottismo sono delle parole prive di senso per chi muore di fame.
Era bello e semplice, come lo sono le vere grandi truffe.
Amare e sacrificarsi e soccombere! Questo il destino suo e forse di tutte le donne?
Ogni scelta implica una rinuncia.
Noi dobbiamo, in qualsiasi momento, essere preparati a sacrificare ciò che siamo per ciò che siamo capaci di diventare.
Morire per qualche d'uno o per qualche cosa, va bene, è nell'ordine; occorre però sapere o, per lo meno, esser certi che qualcuno sappia per chi o per che si è morti.
Io non conosco che una religione dove il dio e la vittima sacrificale sono la stessa persona.
Il sacrificio è la sola, vera perversione umana.
Nessuna idea può avere successo se non a spese del sacrificio; nessuno sfugge mai senza sopportare la stanchezza della battaglia della vita.
Non si ottiene nulla senza applicazione e senza sacrifici.
Morire per la patria non è una triste sorte, è conquistare l'immortalità con una bella morte.
Dobbiamo sacrificare solo ciò il cui sacrificio non lede nessuno, poiché se vi è un atto che non deve causare alcun torto, questo è il sacrificio.