Rimanere in silenzio vuol dire essere passivi.— Octavia Spencer
Rimanere in silenzio vuol dire essere passivi.
Voltare pagina è la vendetta migliore.
La lode solletica e la trascuraggine umilia. È questo un sintomo patologico, o non piuttosto il giuoco naturale delle passioni, la legge eterna dell'umana natura?
Tantissime cose le perdiamo per noncuranza, per disattenzione. Poi le cerchiamo ovunque quando non ci sono più: chiavi, monete, accendini, momenti, occasioni, persone.
è simile a una nebbia difficile da diradare, non conosce ansietà o domande, si nutre di stereotipi e banalità, accontentandosi di vivere in superficie, sfiorando i problemi fondamentali.
La disperazione è un narcotico: culla l'anima nell'indifferenza.
Era possibile che la felicità accecasse tanto una persona da non farle vedere il dolore altrui?
I vantaggi che abbiamo già realizzati, subito divengono ovvi, vengono dimenticati, se ne perde la coscienza ed infine non vengono più presi in considerazione, finché non ne restiamo privi.
È duro essere soli, più duro dividere la propria solitudine con degli indifferenti o degli ingrati.
La rabbia è non solo inevitabile, è necessaria. La sua assenza indica indifferenza, la più disastrosa delle mancanze umane.
Quando un uomo dice: 'Sono felice', vuole semplicemente dire 'Ho dei problemi che non mi riguardano'.