Amare sé stessi è l'inizio di un idillio che dura una vita.
— Oscar Wilde
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La nostra interpretazione
L’idea al centro di queste parole è che il rapporto con sé stessi costituisce la base più duratura e decisiva dell’esistenza. Non si parla di egoismo o di compiacimento superficiale, ma di un atto profondo di accettazione e di cura interiore. Imparare a volersi bene significa riconoscere il proprio valore senza dipendere costantemente dal giudizio esterno, saper accogliere fragilità e limiti, ma anche rispettare talenti e desideri autentici. Questo tipo di amore non è effimero, perché non è vincolato alle condizioni mutevoli del mondo: non dipende dall’approvazione altrui, dal successo o dal fallimento, dalla presenza o dall’assenza di altre persone.
Quando la relazione con sé stessi è nutrita e rispettosa, diventa una sorta di dialogo continuo che accompagna ogni fase della vita. Nei momenti difficili offre consolazione e resilienza, nei momenti felici permette di godere davvero di ciò che si vive, senza sentirsi indegni o in pericolo di perdere tutto. Amarsi significa anche porsi confini sani, proteggere la propria dignità, scegliere situazioni e relazioni che non tradiscono ciò che si è davvero. Così l’esistenza assume i tratti di un idillio non perché privo di dolore, ma perché segnato da una fedeltà interiore che non viene meno. In questo senso l’amore verso sé stessi diventa il filo conduttore che dà coerenza, significato e continuità a tutta una vita.