Non viaggio mai senza il mio diario. Bisogna sempre avere qualcosa di sensazionale da leggere in treno.— Oscar Wilde
Non viaggio mai senza il mio diario. Bisogna sempre avere qualcosa di sensazionale da leggere in treno.
Metter su famiglia è sempre un grave onere, particolarmente quando non si è sposati.
Tutti abbiamo bisogno di amici, alle volte.
Il vero stolto, quello che gli dei scherniscono o riducono in rovina, è colui che non conosce se stesso.
Dopo il primo bicchiere, si vedono le cose come si vorrebbe che fossero. Dopo il secondo, si vedono le cose come non sono. In fine, si vedono le cose come realmente sono, e questa è la cosa più orribile del mondo.
Il romanticismo si nutre di ripetizioni, e la ripetizione converte un appetito in arte.
Per chi tiene un diario la qualità degli avvenimenti è trascurabile: la loro importanza nasce nell'atto della registrazione.
Si fa bene a tenere un diario; ed è utile che tanta gente lo sappia.
L'assenza di un diario non la sua esistenza testimonia di una vita dissipata e offesa. Dove non c'è diario, non c'è abbandono.
Sono due anni che non riprendo in mano il diario, e pensavo che non avrei più ripreso questa abitudine infantile. Ma non è una ragazzata, è dialogare con se stessi, con la parte vera, divina, che vive in ogni uomo.
L'espressione letteraria più autentica è il diario. Scrivere come si vive.
In un diario ci deve finire tutto, e per farci finire di tutto si deve guardare di tutto, leggere di tutto, amare di tutto.
Diario. Documentazione quotidiana di una parte della propria vita che si può raccontare a se stessi senza arrossire.