Sapeva che tutta la violenza è racchiusa nella precisione di un dettaglio.
L'essenziale per lui è stato scavare una trincea fra presente e passato: un rifugio che neppure la memoria fosse in grado di violare.
Perché aveva paura di ammetterlo, ma quando era con lei valeva la pena di fare tutte le cose normali che le persone normali fanno.
Tutta la pena, la sofferenza, la compassione verso altri esseri umani si riducono a pura biochimica.
L'amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta.
Da adulti non si hanno più dei veri amici, questa è la schifosa verità. Gli anni più belli te li sei lasciati indietro e ti accontenti degli avanzi.
A un mio concerto scoppiò una rissa. Io mi fermai e dissi al microfono: "...vi rendete conto cosa state facendo? Noi rievochiamo l'infanzia e voi vi picchiate. Sporcate il ricordo con la violenza!" Si fermarono.
La violenza da parte delle masse non eliminerà mai il male.
La violenza è l'uomo che ricrea se stesso.
Ogni violenza ha, come fine ultimo, far balbettare la vittima, spezzare la sua sintassi.
Solo la violenza può servire dove regna la violenza.
La violenza è una mancanza di vocabolario.
Violentare le coscienze è un grave danno fatto all'uomo. È il più doloroso colpo inferto alla dignità umana. È, in un certo senso, peggiore dell'infliggere la morte fisica, dell'uccidere.
La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma nel 2009 avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri.
C'è una grande striscia di violenza in ogni essere umano. Se non viene incanalata e compresa, sfocerà in guerra o in follia.
Come non si può spegnere il fuoco con il fuoco, né asciugare l'acqua con l'acqua, così non si può eliminare la violenza con la violenza.