Dipingo con tutte le considerazioni che sono convenienti e che il mio intelletto può capire.— Paolo Veronese
Dipingo con tutte le considerazioni che sono convenienti e che il mio intelletto può capire.
Non occorre intelletto per essere intellettuali.
L'intelletto distingue fra il possibile e l'impossibile. La ragione distingue fra il sensato e l'insensato. Anche il possibile può essere insensato.
Ho un po' di visione strategica: posso calcolare alcune poche mosse in anticipo e ho un intelletto che si perde malamente in un paese che è gestito da generali e colonnelli.
La specie sensibile trasformata dall'intelletto agente, basta a determinare l'intelletto.
Quando dentro di te non esistono più parole, quando ogni schema verbale scompare definitivamente, quando l'intelletto non funziona più, quando la mente non è affatto presente per ricordare, allora accade: allora esperimenti.
Ah, voi Gentili! Non romanzate troppo sull'ebraismo! Avete preso questo ebreo che andava oltre i confini con l'intelletto, ne avete fatto un simbolo! Ma noi abbiamo pagato un prezzo altissimo a questo. E allora dateci la soddisfazione di vivere dentro questi confini territoriali!
Come il ferro in disuso arrugginisce, così l'inazione sciupa l'intelletto.
L'uomo non è logico e la storia del suo intelletto è tutta una serie di riserve mentali e di compromessi. Egli si attacca a ciò che può delle sue vecchie convinzioni, anche se è costretto ad abbandonarne la base logica.
L'intelletto è l'unica cosa che affina.
Con questa filosofia l'animo mi s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto. Però, qualunque sii il punto di questa sera ch'aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte.