Agire da buoni cittadini migliora la fede.— Papa Francesco
Agire da buoni cittadini migliora la fede.
Chiediamo al Signore, per ognuno di noi, occhi che sanno vedere oltre l'apparenza; orecchie che sanno ascoltare grida, sussurri e anche silenzi; mani che sanno sostenere, abbracciare, curare.
Si lavora nel piccolo, con ciò che è vicino, però con una prospettiva più ampia.
La fede ci rende prossimi, ci fa prossimi della vita degli altri, ci avvicina alla vita degli altri. La fede suscita il nostro impegno con gli altri, la fede suscita la nostra solidarietà.
Nessuno pensi di poter farsi scudo di Dio mentre progetta e compie atti di violenza e sopraffazione! Nessuno prenda a pretesto la religione per le proprie azioni contrarie alla dignità dell'uomo e ai suoi diritti fondamentali, in primo luogo quello alla vita ed alla libertà religiosa di tutti!
Il Cenacolo ci ricorda la condivisione, la fraternità, l'armonia, la pace tra di noi. Quanto amore, quanto bene è scaturito dal Cenacolo! Quanta carità è uscita da qui, come un fiume dalla fonte, che all'inizio è un ruscello e poi si allarga e diventa grande...
L'amicizia è casta: se viene mescolata col sesso, diventa già un'altra cosa. Questo vale per l'uomo come per la donna. Essa deve essere fondata sul rispetto.
Siè umile, siè paziente, siè bona, e allora sarè nobile, sarè ricca, sarè respettada.
Le più pregiate qualità della nostra natura, come il fiorire dei frutti, possono venire conservate solo dal più delicato dei trattamenti. Tuttavia noi non trattiamo noi stessi e nemmeno gli altri così delicatamente.
Il rispetto nasce dalla conoscenza, e la conoscenza richiede impegno, investimento, sforzo.
L'occidente deve avere la consapevolezza della superiorità della sua civiltà che ha garantito benessere largo e il rispetto dei diritti umani, di quelli religiosi, che non c'è nei paesi islamici, il rispetto dei diritti politici.
Gli uomini fanno finta di rispettare il diritto, ma s'inchinano soltanto alla forza.
Tra la adulazione e l'ammirazione scorre spesso un fiume di rispetto.
L'allievo Tse Kung chiese: Esiste una parola che possa esser la norma di tutta una vita? Il maestro rispose: Questa parola è 'reciprocità'. E cioè, non comportarti con gli altri come non vuoi che gli altri si comportino con te.
In passato ad un re bastava apparire rispettabile in uniforme e non cadere da cavallo, ora dobbiamo invadere le abitazioni del popolo per ingraziarcelo. Questa famiglia è stata ridotta alle più basse e spregevoli di tutte le creature. Siamo diventati attori.
La pace vera nasce dalla comprensione reciproca, dal rispetto, dalla fiducia. I problemi della società umana dovrebbero essere risolti in modo umano, e la nonviolenza fornisce un approccio adeguato.