Nessuna infanzia è priva di terrori.— Philip Roth
Nessuna infanzia è priva di terrori.
Aveva imparato la lezione peggiore che la vita possa insegnare: che non c'è un senso. E quando capita una cosa simile, la felicità non è piú spontanea. È artificiale e, anche allora, comprata al prezzo di un ostinato estraniamento da se stessi e dalla propria storia.
La crudeltà è camuffata da «autostima» perduta. Anche Hitler mancava di autostima. Era il suo problema.
Un uomo non avrebbe i due terzi dei problemi che ha se non continuasse a cercare una donna da scopare. È il sesso a sconvolgere le nostre vite, solitamente ordinate.
Non è l'essere arrabbiati che conta, è l'essere arrabbiati per le cose giuste.
Una volta usciti dall'infanzia, occorre soffrire molto a lungo per rientrarvi.
Il paradiso risiede nei ricordi della nostra infanzia. In quei giorni eravamo protetti dai nostri genitori ed eravamo innocentemente incoscienti dei tanti problemi che ci circondavano.
L'infanzia è il luogo più protetto.
L'uomo ha fama d'infante davanti al dio come il fanciullo davanti all'uomo.
Penso che tutti ci ricordiamo la nostra infanzia, è solo che talvolta non troviamo il giusto modo per accedere alla memoria che ad essa ci conduce.
I luoghi e gli amori dell'infanzia, ben presto dimenticati dal bambino, continuano ad ossessionare l'uomo maturo fino alla morte.
Me lo diede papà, per i miei cinque anni. Disse: "L'infanzia finisce quando scopri che un giorno morirai".
Nell'arco della vita puoi incontrare un sacco di persone e di qualcuna diventare veramente amico. Ma chi ha passato con te il periodo dell'adolescenza conserva un posto speciale. Forse più ancora dei compagni dell'infanzia.
La Juventus è come una malattia che uno si trascina dall'infanzia. Alla lunga ci si rassegna.
L'infanzia è una malattia, un malanno da cui si guarisce crescendo.