Esiste sempre un momento nell'infanzia quando si aprono le porte e il futuro entra.— Graham Greene
Esiste sempre un momento nell'infanzia quando si aprono le porte e il futuro entra.
Preferisco avere sangue nelle mie mani piuttosto che acqua come Ponzio Pilato.
Noi tutti siamo rassegnati alla morte: è alla vita che non siamo rassegnati.
Non sarebbe meglio se non cercassimo di capire a tutti i costi, se accettassimo il fatto che nessun essere umano può davvero capire un altro, che una moglie non capisce il marito, un innamorato la sua amante, un genitore il figlio?
L'odio è soltanto un difetto dell'immaginazione.
Non esistono forse giorni della nostra infanzia che abbiamo vissuto intensamente quanto quelli che crediamo di aver perduto senza viverli, i giorni trascorsi in compagnia di un libro molto caro.
Occorre consacrare la nostra vita ad acquistare lo spirito dell'infanzia, o a recuperarlo, se l'abbiamo conosciuto, poiché è un dono dell'infanzia che, per lo più, non sopravvive all'infanzia.
In confronto alla morte, l'amore è una faticosa faccenda infantile, sebbene gli uomini credano più nell'amore che nella morte.
Chiunque sia sopravvissuto alla propria infanzia, possiede informazioni sulla vita per il resto dei propri giorni.
La gente che ha nostalgia della propria infanzia non ha mai vissuto un'infanzia.
L'infanzia è una stagione fatata. La sola di tutta una vita che non finisce mai e t'accompagna sino all'ultimo respiro.
C'è un momento della mia infanzia che spesso mi ritorna in mente. Sto giocando con delle compagne di scuola sul balcone e sento mio padre che parla con la mamma: "È ora che Franca incominci a recitare, ormai è grande". Avevo tre anni.
È letteralmente Gesù ad aver inventato l'infanzia, ad aver affermato cioè, una volta per sempre, che i bambini sono esseri umani e che sono sacri e inviolabili.
Una volta usciti dall'infanzia, occorre soffrire molto a lungo per rientrarvi.
Quando l'infanzia muore, i suoi cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più garbati dell'inferno. Per questo abbiamo paura dei bambini, anche se li amiamo: sono il metro del nostro sfacelo.