Esiste sempre un momento nell'infanzia quando si aprono le porte e il futuro entra.— Graham Greene
Esiste sempre un momento nell'infanzia quando si aprono le porte e il futuro entra.
Forse siamo solo narrativa nella mente di Dio.
Noi tutti siamo rassegnati alla morte: è alla vita che non siamo rassegnati.
L'odore migliore è quello del pane, il gusto migliore, quello del sale, il miglior amore, quello dei bambini.
Le donne sono più sagge degli uomini: si preoccupano di come trascorrere gli inevitabili intervalli tra un amplesso e l'altro.
Perché ci si immagina di essere innamorati? Aveva letto da qualche parte che l'amore era stato inventato nel secolo XI dai trovatori. Perché non ci hanno lasciati con la sola lussuria?
Ripensando alla mia infanzia, mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere. Naturalmente è stata un'infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto.
La gente che ha nostalgia della propria infanzia non ha mai vissuto un'infanzia.
L'infanzia non ha tempo. Man mano che gli anni passano bisogna conservarla e conquistarla, nonostante l'età.
La religione è l'infanzia dell'umanità.
Quando l'infanzia muore, i suoi cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più garbati dell'inferno. Per questo abbiamo paura dei bambini, anche se li amiamo: sono il metro del nostro sfacelo.
L'infanzia è una malattia, un malanno da cui si guarisce crescendo.
Occorre consacrare la nostra vita ad acquistare lo spirito dell'infanzia, o a recuperarlo, se l'abbiamo conosciuto, poiché è un dono dell'infanzia che, per lo più, non sopravvive all'infanzia.
Una volta usciti dall'infanzia, occorre soffrire molto a lungo per rientrarvi.
L'infanzia mostra l'uomo, Come il mattino il giorno.
C'è un momento della mia infanzia che spesso mi ritorna in mente. Sto giocando con delle compagne di scuola sul balcone e sento mio padre che parla con la mamma: "È ora che Franca incominci a recitare, ormai è grande". Avevo tre anni.