Ospitare i Giochi Olimpici significa evocare la storia.
Il successo racchiude in sé i semi del proprio declino, e anche lo sport non viene risparmiato da questa legge.
I Giochi Olimpici sono un dono per il mondo e tutte le nazioni devono poter essere ammesse.
Le distinzioni razziali non devono avere alcun ruolo nello sport.
Lo sport è la coltivazione abituale e volontaria di intensi sforzi fisici.
Lo spirito olimpico non è né la proprietà di una razza, né di una era.
E' come esercitarsi al salto con l'asta per tutta la vita e poi, arrivato alle Olimpiadi, dire: "Perché diavolo mai voglio saltare al disopra di quella asticciola?"
Ogni Olimpiade fa sempre storia a sé, e c'é sempre qualcosa o qualcuno in agguato.
Nell'assegnazione dei Giochi Olimpici contano tre cose: fare soldi, ancora più soldi e più soldi possibile.
La mia vittoria all'Olimpiade di Londra '48: Misi la testa fuori, vidi il punteggio e, per la seconda volta nella storia, un uomo camminò sull'acqua.
Le prime medaglie d'oro olimpiche assegnate ad atleti del Nord ... dimostrano la superiorità etnica dei padani, anche in questo campo.
Ho sempre dato grande importanza ai giochi: la sensazione di giocare per il proprio paese, e di vincere per il proprio paese ti da qualcosa che i titoli individuali, per quanto importanti, non ti possono dare.
Niente di ciò che ho fatto professionalmente raggiunge la sensazione provata quando ho cantato con John Farnham nel 2000 per i Giochi Olimpici di Sydney.
Continuare fino al 2012? Non lo so, ma perché escluderlo. È come quando partorisci: maledici il dolore, ma poi il figlio in braccio ti dà la voglia di un altro bambino. Così è per la medaglia e le Olimpiadi.
I veri valori olimpici sono quelli che dimostrano quanto una persona possa raggiungere grandi traguardi attraverso lavoro, sacrificio, rinunce: Alfieri disse "Volli, sempre volli, fortissimamente volli".
I primati mondiali sono fatti per essere battuti, un oro olimpico resta per sempre.