L'aldilà è così vicino che basta un secondo per raggiungerlo.
Il diavolo è l'alibi di Dio.
Il primato dell'imbecillità viene battuto tutti i giorni.
Le persone intelligenti sono diverse fra loro, i cretini si somigliano tutti.
Credere in Dio è come accusare qualcuno senza prove.
Chissà perché quando un prete è un buon prete si dice che non somiglia per niente a un prete.
Sentiamo tutti, in modo assiomatico, quanto è più eroico operare per l'onore che non per la paura dell'aldilà: cioè servire a una legge interna invece che a un potere che ci sovrasta.
La speranza dell'aldilà colora sempre la vita del fedele, così che si ha ragione di parlare di una massa lenta, cui appartengono tutti insieme i seguaci di una fede.
Come Dio non è nient'altro che l'essenza dell'uomo purificata da ciò che all'individuo umano appare tanto nel sentire quanto nel pensare quale limite, quale male, così l'aldilà non è nient'altro che l'aldiquà libero da ciò che appare quale limite, quale male.
Da quando abbiamo smesso di credere nell'aldilà, dove ogni rinuncia sarà ricompensata dal soddisfacimento, il Carpe diem è diventato un ammonimento serio.