Dio mi ha fatto imperfetto e mortale. Permettete che sia, almeno, un po' seccato.— Pino Caruso
Dio mi ha fatto imperfetto e mortale. Permettete che sia, almeno, un po' seccato.
Un vecchio non s'improvvisa. Per farne uno, occorrono anni.
Il teatro è una forma di felicità interrotta dall'esistenza.
Per un attore, l'umanità si divide in due categorie: lui e gli altri.
Gli uomini trascorrono la prima metà della loro esistenza sognando il futuro e la seconda rimpiangendo il passato.
La vecchiaia nuoce gravemente alla salute.
Tutto è imperfetto, non c'è tramonto così bello da non poterlo essere di più, o brezza lieve che invita al sonno che non possa favorire un sonno ancora più sereno.
Se l'imperfetto viene definito come un male, allora ogni cosa diviene un male, perché ogni cosa è imperfetta.
Fa parte delle imperfezioni e delle rinunce della vita umana il fatto che la nostra infanzia debba diventarci estranea e cadere nell'oblio, come un tesoro sfuggito a mani che giocavano, e precipitato in un pozzo profondo.
Il fatto che l'attività svolta in modo così imperfetto sia stata e sia tuttora per me fonte inesauribile di gioia, mi fa ritenere che l'imperfezione nell'eseguire il compito che ci siamo prefissi o ci è stato assegnato, sia più consona alla natura umana così imperfetta che non la perfezione.
Le imperfezioni degli altri ci aiutano anche a non attenderci da loro una qualche felicità, pienezza o compimento che in realtà possiamo trovare in Dio soltanto.
Il senso delle nostre imperfezioni ci aiuta ad avere paura. Cercare di risolverle ci aiuta ad avere coraggio.
Imperfettamente conosciamo e imperfettamente amiamo.
Oh! Come è necessaria l'imperfezione per essere perfetti!
Le imperfezioni ci fanno conoscere la nostra grande miseria.